Gesù è risorto, è vivo! Buona Pasqua
«Cristo, mia speranza, è risorto! Vi precede in Galilea. Sì, ne siamo certi: Cristo davvero è risorto dai morti». Così abbiamo sentito nella Sequenza pasquale. Oggi, dopo aver visto Cristo nella sofferenza e nella morte, possiamo dire: «Cristo, mia speranza, è risorto!». Gesù ha vinto la morte attraverso l’amore che è più forte della morte.
Per alcuni è difficile crederlo, soprattutto dopo ciò che è successo in questa ultima settimana: penso alla morte dei ragazzi in Erasmus nell’incidente stradale in Spagna, e agli attentati di Bruxelles. Questi fatti sembrano essere l’ultima parola e smentire quello che oggi invece annunciamo. Diverse persone mi hanno confessato in questi giorni parecchia paura e ansia. Ho sentito da una nonna: «Ho paura per mio nipote. Tutte le volte che va all’università a Milano deve prendere il treno e la metropolitana. Questo mi spaventa» e da un papà: «Che futuro lasciamo ai nostri figli! Non sono sicuro se li stiamo preparando bene a vivere queste tragedie!». Dietro questa nonna e questa papà c’era una richiesta di speranza, mi sembrava che mi fosse chiesto di accendere una luce in mezzo alla loro notte.
A volte ci sentiamo un po’ spenti, come i lumini che avevamo tra le mani all’inizio della Veglia Pasquale ieri sera. Ma il gesto liturgico che abbiamo compiuto ieri, quello di accendere i nostri lumini prendendo la fiamma dal Cero pasquale, ci dice questa verità: la luce che chiediamo e cerchiamo nel nostro cuore, è la luce di Cristo risorto. Non possiamo vivere senza questa luce!
La sorgente della speranza non è in noi. Non siamo noi a poterla produrre, ma Cristo è la sorgente della speranza! Oggi Gesù venendo incontro a noi ci dice: la morte e la violenza non hanno l’ultima parola. Cristo è morto, ma è anche risorto, e porta in Lui tutti coloro che ha amato, tutta l’umanità. Nessuno può pensare di essere escluso da Gesù. Sulla croce Gesù ha aperto le sue braccia per accogliere tutti noi: ha accolto le nostre ansie, le nostre angosce, le nostre paure, tutto ciò che ci preoccupa di noi stessi e si è caricato anche dei nostri peccati. Cristo ci ha amato oltre ogni limite e ancora oggi ama ciascuno di noi appassionatamente. Questa è la nostra fede, e su questa fede noi ancoriamo la nostra speranza. Gesù per tutta la sua vita ha incontrato persone alla ricerca di speranza e la testimonianza di Pietro nella prima lettura ci dice come le incontrò: «beneficando e risanando» (Atti 10,38). Gesù non si preoccupava di esaudire le piccole speranze che essi portavano nel cuore, ma li invitava a seguirlo per scoprire la grande speranza che era venuto a portare, cioè che la Vita vince la morte, l’Amore vince il peccato.
Ma la speranza può essere persa! Allora per non perderla, Paolo nella seconda lettura ci dice cosa fare: «cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra del Padre; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra» (Col 3,1-2). Che bello aver sentito in questi giorni in confessionale questo stesso pensiero da molti papà e madri: «Ho capito che non basta possedere, avere la salute, affetti e un lavoro per stare bene. Nonostante io stia bene e tutto vada bene, avverto dentro di me un senso di vuoto, sento che forse mi manca qualcosa di più grande per cui vivere». A queste persone ho donato un pensiero di Sant’Agostino: «Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te». Quando incontriamo Gesù e ci lasciamo illuminare dalla luce della sua risurrezione, la nostra vita si trasforma, cambia colore.
Come Maria di Magdala, Pietro e Giovanni, andiamo anche noi di fronte al sepolcro vuoto. Cosa vediamo? La pietra non c’è più, «era stata tolta» (Gv 20,1)! La luce della Resurrezione ha questo potere, quello di togliere le pietre, i macigni che ci portiamo dentro, che schiacciano il nostro cuore e non ci fanno vivere liberi e da risorti. Il Signore ha questo potere che sembra impossibile, eppure è vero. Il Signore può compiere questo miracolo nella vita di tutti. Non c’è pietra, né peso, né peccato, né morte che Gesù non sappia vincere e ribaltare. Gesù non disprezza nessuna vita, nessuna storia, nessun cuore, e se ci lasciamo “ribaltare” come la pietra del sepolcro, sperimenteremo su di noi la Pasqua.
Concludo con alcune parole che Papa Francesco ha detto ieri sera nella sua omelia durante la Veglia Pasquale :«Il Consolatore non fa apparire tutto bello, non elimina il male con la bacchetta magica, ma infonde la vera forza della vita, che non è l’assenza di problemi, ma la certezza di essere amati e perdonati sempre da Cristo, che per noi ha vinto il peccato, la morte e la paura. Oggi è la festa della nostra speranza, la celebrazione di questa certezza: niente e nessuno potranno mai separarci dal suo amore».
Auguri di Buona Pasqua!
Cristo, nostra speranza, è risorto! Lasciamoci ribaltare dalla Resurrezione di Cristo!
Don Gianluca