Le beatitudini: ali verso la felicità
Catechesi familiare
1. Iniziamo con un bans!
2. Preghiera
Canto: Beati voi
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,2-12)
Sfida della settimana: chi indovina a quale compagno apparteneva la voce che ha letto il Vangelo?
Commento
I Santi volano secondo la legge dell’Amore
Nel Vangelo Gesù ci parla dell’essere felici: felici di chi è povero, di chi ha fame, di chi lo insulta. Devi essere un po’ pazzo per fidarti della Parola di Gesù. Se lui è davvero nostro amico, qualunque cosa accada nella vita, andrà tutto bene, ecco perché siamo felici, perché Gesù è davvero quello che aiuta, che ci sostiene.
Gesù è come un ponte che ci aiuta a passare da una parte all’altra, a evitare le difficoltà e, soprattutto, con Lui saremo sempre felici.
Le beatitudini
Le beatitudini sono come una Guida sulla strada che Gesù ha tracciato per accompagnarci lungo il cammino e consentirci di sentirci felici e realizzati.
Ma cosa sono le beatitudini?
1) Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli
Gesù parla spesso dei poveri, ma non si sofferma solo sull’aspetto economico, andando oltre, all’essenziale: “i poveri in spirito”. Un milionario potrebbe facilmente far parte di questa categoria, perché per Gesù l’aspetto economico è in secondo o ultimo piano.
Povero in spirito è colui che pur avendo molti beni ha Dio nel cuore, sa amare, essere umile e caritatevole. Un povero in spirito ha sempre il suo tesoro in cielo.
2) Beati gli afflitti, perché saranno consolati
A Gesù piace che soffriamo? No, ma ci promette consolazione nelle tribolazioni della vita. Sa che in quanto esseri umani siamo fragili. Vuole che siamo felici, ma nel dolore o nella sofferenza si offre di consolarci. Bello, vero? Quando il dolore sembra insopportabile, ricordate questa promessa del Signore. Riposate in Lui e confidate nel fatto che con il suo aiuto andrà tutto meglio.
3) Beati i miti, perché erediteranno la terra
Gesù chiede ai suoi discepoli di essere umili in ogni momento, e di saper rispondere con bontà a ogni cattiveria. Di saper dire “No” alla violenza e “Sì” al perdono e alla tolleranza. Miti di cuore, con l’umiltà del crocifisso.
4) Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati
Il cristiano deve lottare in ogni momento per la pace e la giustizia nella società, e il modo migliore per farlo è con la propria vita, portando giustizia in tutte le azioni e le decisioni che prende, essendo riflessi dell’amore di Dio. Un discepolo di Gesù non può maltrattare il fratello o essere ingiusto con lui.
5) Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia
Gesù ci chiede di essere come Lui, misericordiosi, perché è attraverso la misericordia che dimostriamo l’amore di Dio per gli uomini. Essere un uomo di misericordia è essere un cristiano comprensivo, che testimonia l’amore e cerca di instaurare il Regno di Dio sulla terra.
6) Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio
Conoscere Gesù, amarlo e seguirlo implica uno stile di vita diverso. Non si può seguire Gesù continuando ad essere se stessi. Gesù esige una testimonianza di fede, e cosa c’è di meglio della purezza di vita per dimostrare questa testimonianza? Essere puri di cuore non è altro che avere gli stessi sentimenti di Cristo.
Esigere da noi stessi di essere ogni giorno migliori, lottare per non cadere nel peccato, per essere onesti e corretti nell’agire. Ogni giorno diventi una nuova opportunità per imitare Gesù.
7) Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio
In unione con il punto precedente, è impossibile comprendere un cristiano violento o altezzoso, che maltratta o odia un altro. Gesù ci ha insegnato ad essere radicali nei confronti del male: mai abbassarci ad esso, ma rispondere con la bontà in ogni momento, essendo predicatori di pace. Il nostro agire sia sempre a favore della pace.
8) Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli
La fede esige spesso coraggio. Può implicare persecuzione in molti modi – non solo persecuzioni violente, ma anche rifiuto, critiche, commenti o indifferenza. Gesù ci invita ad essere forti e coraggiosi, a sopportare con amore e carattere tutto questo. A unirlo alla sua passione e morte, perché ci vedremo sempre ricompensati. Le beatitudini ci ricordano anche il potere di Dio nella nostra vita.
9) Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo…
“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi”.
In definitiva, il Regno di Dio è destinato a tutti coloro che hanno combattuto coraggiosamente la guerra spirituale di questo mondo. Per dimostrare la forza dello Spirito Santo che ci sostiene, per tutti coloro che hanno testimoniato l’opera di Dio tra gli uomini: misericordia, amore, bontà e giustizia.
3. Attività: Chi sono i Santi?
Riflessione in famiglia
Riflettiamo insieme, partendo sempre dai più piccoli, sull’elenco delle Beatitudini.
Quale ci ha colpito di più o ci coinvolge maggiormente? Potremmo scoprire che alcune ci riguardano direttamente, magari a volte le adottiamo senza rendercene conto.
Conosciamo un Santo o una persona speciale che a nostro avviso mette o ha messo in pratica quella beatitudine? Potrebbe essere qualcuno di molto vicino a noi (un parente, un amico, un insegnante, un educatore..).
1. Chi è il Santo di cui porto il nome?
Conosciamo la storia del Santo di cui portiamo il nome? Proviamo a cercarla e a individuare quale delle beatitudini ha applicato.
2. Carlo Acutis, un giovane santo
Ma i Santi non sono persone lontane vissute tantissimi anni fa. Il 10 ottobre di quest’anno è stato beatificato un ragazzo poco più grande di voi, Carlo Acutis, nato nel 1991 e morto a soli 15 anni. Leggete la sua storia, scoprirete che i Santi sono spesso in mezzo a noi e ci portano ogni giorno la loro testimonianza.
3. I defunti: i santi di casa nostra
Lunedì è il 2 novembre e si ricordano i defunti. La sera accendiamo un lumino e rivolgiamo una preghiera a loro. Nonni, parenti, amici che non ci sono più sono i nostri “Santi in Cielo”.
Le attività sono facoltative, possono essere svolte tutte o in parte. Si tratta di spunti che accompagnano la lettura del Vangelo della domenica e chiudono il momento di preghiera dandogli maggior concretezza. Ricordiamoci che i ragazzi hanno bisogno di sapere, attraverso la testimonianza e l’aiuto di noi genitori, che il Vangelo ci guida davvero sulla strada della Vita e non è solo l’insieme di racconti antichi.
Chi vuole può mandare le foto dei lavoretti al proprio Catechista.