Ragazzi e famiglie in festa all’oratorio per spegnere le 50 candeline della Ca’ Giò
Ha avuto finalmente inizio la Festa per ricordare il 50° del nostro Oratorio di Arona, la Ca’Giò! «È la prima volta che festeggio un 50° di un oratorio – spiega il coadiutore don Gianluca De Marco – ed è per me un’emozione grande esserne il sacerdote e testimone. Finalmente vediamo concretizzarsi il lavoro che ha tenuto occupate le menti e la creatività di giovani e famiglie che si sono messe in gioco per coinvolgere tutta la comunità, perché il 50° non fosse solo la ricorrenza di una struttura, ma il compleanno di tutti gli aronesi. Sono rimasto toccato dall’affetto con il quale Domenica ho visto la nostra comunità stringersi attorno al nostro Oratorio».
Primo appuntamento della giornata è stata la Santa Messa in Collegiata, presieduta da don Stefano Rocchetti, responsabile dell’Ufficio di Pastorale Giovanile Diocesano e rettore del Seminario di Novara. Don Stefano durante l’omelia, prendendo spunto dalle letture, ha parlato di “quattro stelle” che non devono assolutamente mancare nel cielo di un oratorio, e quindi anche del nostro: formazione, corresponsabilità, accoglienza e appartenenza. Prendendo spunto dal cielo coperto di domenica, don Stefano ci ha invitati a stare attenti alle “nuvole” che potrebbero oscurare queste stelle, quindi la presunzione di non aver bisogno di un cammino da portare avanti, l’autosufficienza, la chiusura, la gelosia e l’indifferenza. Parlando delle “quattro stelle”, don Stefano ha concluso l’omelia focalizzandosi su un’ultima stella che permette anche alle altre di brillare, cioè Gesù! Al termine della celebrazione hanno ricevuto il mandato i catechisti, gli animatori dei gruppi giovanili, e i capi scout del nostro oratorio, i quali hanno assunto l’impegno di evangelizzare i più piccoli della nostra comunità.
La festa si è poi spostata in Oratorio dove la comunità ha trovato due novità ad attenderla: il nuovo bar e nel cortile una statua dedicata alla Vergine Maria. Il rifacimento del bar è nato dal desiderio dei sacerdoti e degli educatori dell’oratorio di rendere più accogliente e giovanile il posto più frequentato, ossia il bar. Questo per dare ai ragazzi e alla famiglie un posto dove fermarsi con piacere a parlare, giocare e stare insieme. «Tanti sono i grazie da dire in riferimento al bar – dice don Gianluca – grazie all’architetto Giorgio Savoia, uno dei “papà dell’oratorio”, che con creatività e passione ha steso il progetto e seguito con costanza i lavori; grazie ai vari operai che con sinergia e tempestività hanno lavorato; grazie a don Franco Avvignano, galliatese come me, il prete dell’oratorio di cinquant’anni fa che nel suo testamento si è ricordato del suo primo amore, la nostra Ca’Giò; grazie agli amici di Cilla per Haiti che già da tempo dimostrano la loro amicizia per l’Oratorio aiutandoci a realizzare alcuni progetti, fra questi appunto il bar». La seconda novità che chi è entrato in Oratorio domenica ha trovato è la statua dedicata alla Vergine Maria posizionata sulla parete che guarda il campetto di pallavolo. Questa statua è stata regalata e posata dai fratelli Trigilia, i quali hanno partecipato ai lavori di ristrutturazione del bar.
La giornata proposta in Oratorio è stata una vera e propria festa. Tante sono state le famiglie che hanno partecipato al momento dell’aperipranzo, dove ognuno ha portato qualcosa da condividere con gli altri e tanti sono stati i bambini, che assieme agli adulti, si sono divertiti nel pomeriggio cimentandosi nei giochi organizzati dagli scout e dagli animatori. Il tutto si è concluso cantando “Tanti auguri” al nostro Oratorio e spegnendo le 50 candeline che decoravano un bel pane e nutella a forma di “50” pensato per la merenda finale.
Don Stefano Rocchetti, Omelia 50 anni Oratorio