Il bar nuovo dell’Oratorio
Il rifacimento del bar in occasione dei 50 anni della Ca’ Giò è nato dal desiderio dei sacerdoti e degli educatori dell’oratorio di rendere più accogliente e giovanile il posto più frequentato, ossia il bar. Un bar nuovo per un Oratorio che ha 50 anni! Questo per dare ai ragazzi e alla famiglie un posto dove fermarsi con piacere a parlare, giocare e stare insieme.
Il progetto è stato realizzato dall’architetto Giorgio Savoia, uno dei “papà dell’oratorio”. L’eredità che don Franco Avvignano (il prete dell’oratorio di cinquant’anni fa) ha lasciato nel suo testamento per il nostro oratorio, le offerte raccolte dagli amici di “Cilla per Haiti” e il contributo che alcuni amici dell’oratorio hanno dato (e daranno), hanno permesso l’esecuzione dei lavori.
Due sono i segni importanti di questo nuovo bar. Il primo: la grande lavagna che si trova su una delle pareti laterali, simbolo della comunicazione con l’esterno che l’Oratorio vorrebbe avere per essere “in uscita”, usando un termine di Papa Francesco. Il secondo: i colori scelti per abbellire le pareti. Essi, separati uno dall’altro da una piccola striscia bianca, costituiscono una sequenza che si ripete sulle pareti, e ciascuno colore ha un significato: grigio chiaro (il seme), grigio scuro (la terra), viola (la fede, l’eternità), azzurro chiaro (il nostro lago, il largo), azzurro scuro (il cielo). Combinati, essi vorrebbero parlare dell’oratorio dicendo che:
«l’oratorio è la passione e l’impegno con cui la comunità semina affinché possa crescere la fede dei giovani, perché essi, stando con i piedi per terra, ma con la sguardo volto verso il cielo, possano prendere il largo nella vita, ed essere felici qui nel tempo e nell’eternità».